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la verità. Confermate pure che io stessa vi suggerii di tornare da lei per disporla a una definitiva separazione franca e leale. Io non mi pento d’aver dato questo consiglio. Tutto si doveva preferire all’equivoco. Non potendo più vivere con lei come le avevate promesso, voi dovevate restituirle la sua parola, non farle accogliere nuove lusinghe. Se ciò le dolse e la spinse ad uccidersi, è certo dispiacevole; ma nè io nè voi possiamo esserne chiamati responsabili. In una circostanza simile entrambi faremmo ancora altrettanto, chiunque agirebbe così.

— Lasciamo da parte, — riprese il Ferpierre, — il giudizio su questa vostra supposta condotta. Prima di giudicarla importa accertarla. Ora se voi consigliaste al vostro amante di tornare dalla contessa per separarsi lealmente da lei, egli dovè male interpretare il suggerimento, e invece di dirle francamente che tutto era finito, le venne vicino più volte, le si mostrò pentito e sommesso. Mi pare uno strano modo di rompere un legame quello di riannodarlo...

Il Ferpierre aveva parlato rivolto al principe. Mentre questi restava muto e confuso, la giovane rispose:

— Vi stupite che nel punto di lasciare per sempre una persona già amata, il ricordo del tempo vissuto insieme attristi, commuova, renda penoso il dovere della franchezza e ne ritardi il compimento?