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Pagina:De Roberto - Spasimo.djvu/37

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le prime indagini 25

aver ordinato la traduzione del cadavere alla sala incisoria e il sequestro di tutte le carte che si trovavano ai Cyclamens. Posto pure che l’amore o il capriccio del principe per la contessa fosse finito, bastavano la noia ed il fastidio, od anche i malintesi e il disaccordo a spiegare l’omicidio — se un omicidio era stato commesso? La ragione addotta dall’accusatore e riferita dal giudice di pace, cioè la malvagità dei nihilisti, non aveva valore senza un più particolare ed efficace movente. Distruggere una vita per il solo piacere di distruggerla non era da nihilisti, ma da folli. Bisognava dunque che costoro fossero stati spinti da una passione, da qualche interesse. Forse il male che vedeva ordire al principe, le congiure alle quali lo sapeva mescolato, il sangue che udiva essere sparso per opera di lui, avevano atterrito la contessa: volendo impedire che perseverasse nell’opera tremenda ella poteva aver sorpreso qualche suo secreto, o un secreto non suo; e la rigida disciplina della setta misteriosa aveva forse armato quell’uomo e la sua complice? Questa supposizione alla quale il giudice di pace attribuiva un certo fondamento, pareva al Ferpierre, quantunque non del tutto inammissibile, poco probabile.

Era più probabile che, se delitto c’era, si trovassero dinanzi a un delitto d’amore? Il principe, dopo aver disamata quella donna, ricominciava ad amarla e l’aveva uccisa per gelosia? E di chi sa-