Pagina:De Sanctis, Francesco – Alessandro Manzoni, 1962 – BEIC 1798377.djvu/397

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nota 391

parlato, voi vedete che il Padre Cristofaro ha il modo di salvare Lucia per mezzo del Padre Guardiano del convento de’ Cappuccini a Monza, come Don Rodrigo ha le sue relazioni con quel tal conte Attilio.

E l’azione così procedendo, mette capo finalmente in due grandi personaggi, de’ quali uno rappresenta il prete, e l’altro il barone: il cardinale Federico Borromeo, e l’Innominato; l’oppressore, ed il difensore degli oppressi. E la lotta fra questi due potenti finisce nel senso cattolico, poiché l’Innominato è vinto e non materialmente dalla forza, ma dall’amore, dalla parola ispirata del Cardinale, e dalla voce soave e dalla preghiera di Lucia.

L’Innominato è un peccatore convertito, epperò l’ultimo risultato di quella storia è una conversione; è il mondo reo migliorato dalla parola del prete.

Questa l’ossatura de’ Promessi Sposi.

Che cosa è questa concezione?

Questa concezione, o signori, è una concezione eminentemente patriottica, democratica e religiosa.

É patriottica, non perché l’autore vi parla di patria e di nazionalità conio il Guerrazzi, ma perché ora essendo egli che racconta e non restando dietro ai personaggi, come nel dramma, si ha l’agio di vedere l’intimo di quell’uomo che è eminentemente patriottico, e voi ben vi ricordate che quand’egli discorre la storia di quella dominazione spagnuola, facendo un’analisi minuta di tutto ciò che in essa vi ha di opprimente, ne trae una conclusione che è stata molto sana per gl’italiani: e gli altri che dopo Manzoni son venuti scrivendo, han trovato il quadro già fatto.

È democratica, perché è il primo esempio d’un romanzo che abbia per protagonista la contadina; è il primo esempio d’un romanzo che v’interessa non per lo sfarzo della grandezza umana, ma per una fanciulla che ha un cuore schietto e puro, spogliata del manto bugiardo della società.

Anche noi oggi consideriamo un contadino od un povero operajo nel quale ci abbattiamo con un nostro avanzo di semidei, come cosa da guardarsi dall’alto in giù; ebbene Manzoni ha fatto un miracolo quando v’interessò delle avventure della contadina di Lecco sino al punto di farvi piangere, sino al punto di farvi tremare, come la timida Lucia fa piangere e tremare l’Innominato.

È finalmente religiosa; e badate ch’io dico religiosa e non cattolica, perché consultando le impressioni che se ne ricevono, si vede che non è il sentimento cattolico quello che opera; che anzi quando si parla d’abusi, il poeta s’incollerisce contro il cattolicismo depravato. In quella concezione c’è qualche cosa di superiore al cattolicismo, ed è lo spirito religioso che si confonde col sentimento della virtù, sentimento che non si può scacciare dal proprio seno, senza sentirsi menomare la pro-