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scienza dell'essere 197

della negazione, negazione assoluta rapportantesi su di sé, è essa l’Esistere, che sarà detto Essere per sé.

A)

ESSERE PER SÉ COME TALE


Esistere ed essere per sé.

Nell’essere per sé il qualitativo essere è compiuto: esso è infinito essere. L’essere del cominciamento è senza determinazione. L’esistere è l’essere tolto immediatamente — prima negazione, in cui l’essere e il niente in sé disuguali e differenti sono congiunti in semplice unità, cioè non mediata, non posta. Nell’essere per sé la differenza è posta ed uguagliata: posta negazione della negazione. La determinazione che nell’esistere è relativa, ancora come tale, qui è assoluta. L’esistere è momento dell’essere per sé: la determinazione che nell’esistere è un altro, ed essere per altro, qui ricondotta nell’infinita unità, come momento dell’essere per sé è essere per uno.

Essere per uno.

L’essere per sé ha in lui la negazione non come determinazione, limite, né rapporto ad altro esistere. Essere per sé e per uno non sono determinazioni opposte. L’ideale è per uno, ma non per un altro: l’uno, per il quale esso è, è esso stesso. Essere per sé e per uno sono così essenziali indivisibili momenti della idealità. Per sé è esso stesso quello che è per lui.

Nota. L’ideale di Parmenide è l’astratta negazione di ogni determinazione, senza che in lei fosse posta l’idealità. L’ideale di Spinoza è l’infinita ed assoluta affermazione di una cosa, così immola unità; la sostanza non giunge alla determinazione dell’essere per sé, molto meno a quella del subbietto e dello spirito. L’assoluto ideale di Malebranche è determinato come Cognizione o Scienza. In Dio è ogni verità ed essenza delle cose, sicché esse sono solo le sue, e noi le vediamo in lui: il loro esistere è non reale, ma ideale in esso. Le nostre sensazioni