Pagina:De Sanctis, Francesco – La giovinezza e studi hegeliani, 1962 – BEIC 1802792.djvu/283

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essenza 277

la Cosa è esso stesso questo contenuto o totalitá di condizioni determinata di essere un reale come possibile. Vi è un doppio togliere. 1) La realtà come immediato sostanziale togliendosi diviene un essere riflesso, momento di un altro, essere in sé o possibile. 2) La realtà come possibile di un altro, toglie il suo essere altro, e quindi suo essere in sé, e ritorna realtà. Questo movimento del reale possibile toglientesi è così in questa negazione dell’altro non un passare, ma un concordare con sé. Nel formale possibile, perché qualcosa è possibile, non è esso, ma il suo altro possibile. Il reale possibile non ha più quest’altro a sé di rincontro, perché l’altro è la realtà, e come reale esso stesso è la realtà. La Realtà non è più dunque determinata come il possibile di un altro, né il possibile come la realtà diversa da quella di cui esso è il possibile. Questa identità del reale possibile nella sua negazione con se stessa, è la Reale Necessità.

Reale Necessità o relativa.

Ciò che è possibile, può essere un altro, perché esso è essere in sé, solo essere posto, e quindi essenzialmente essere altro. Nel formale possibile è questa identità passaggio nell’altro; ma il reale possibile perché contiene in sé l’altro momento, la realtà, è già la Necessità, e quindi non può essere un altro. Il reale possibile non diventa necessità, ma è supposto come avente per suo fondamento il necessario. Reale possibile e necessità sono una identità; la loro differenza è solo apparente. Ma la necessità è insieme relativa: ha una supposizione da cui comincia, e nell’accidente ha il suo punto di partenza. La reale possibilità è necessità in quanto toglie il suo altro, e pone il suo essere posto; ma essa è stata prima un solo possibile, immediato passare della realtà nel suo opposto, cioè accidente. Questo supporre e il movimento di ritorno è ancora diviso: l’accidente è ancora estrinseco alla necessità. Questa è relativa ancora per il suo contenuto, che è un differente e determinato, un accidentale. Ma nel fatto la necessità ha in sé ancora l’accidente. i) Secondo il