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domenico cicirelli 27

imparato. E d’uno in altro discorso si venne alla metafisica. Don Domenico era secolo decimottavo, vale a dire un materialista e un ateo, e ne domandò sogghignando se c’era Dio. — Sicuro, — diss’io; — ci può essere dubbio? — Già, — rispose lui; — come lo sai tu? Perché te l’ha detto il prete! — Che prete? — diss’io, — ci sono le prove. — Oh! e sentiamo. — E io cominciai a infilzare le prove come avemarie: prova di sant’Agostino, prova di sant’Anseimo, prova di Cartesio, prova di Leibnizio, prova di Bossuet, e finii trionfalmente col celebre:

Dovunque il guardo io giro,
Immenso Iddio, ti vedo.

Parlavo con tanto ardore, con tanta facilitá, che un mormorio di approvazioni mi accompagnava, e in ultimo papá, non potendo piú tenersi, mi prese in braccio, mi dié tanti baci. Solo don Domenico stava serio, e calava il mento in atto d’incredulo, e ribatteva qua e lá, e io con maggior veemenza controbatteva, incoraggiato dal manifesto favore dei presenti. Finalmente don Domenico me ne tirò una buona, che mi fece traballare sulle gambe. — Dimmi, — disse; — A vero che niente è nell’intelletto che non sia stato nei sensi?— Sicuro,— diss’io; — questa è la base della conoscenza. — E dunque, bello mio, con quale senso tu conosci Dio? Con la punta del tuo naso? Lo vedi? Lo tocchi? L’odori? — Io m’imbrogliai e balbettai. E lui m’incalzava, sghignazzando, e zio Pietro gli faceva cenni che non mi stringesse troppo. Quei cenni mi fecero un gran male, perché mi facevano intendere che di gran cose c’erano a dire, e non si dicevano per non turbare la mia innocenza. Era la prima volta che vedevo messi in dubbio principii da me succhiati col latte. Quello sghignazzare di don Domenico mi pareva il riso del demonio. — Ma dunque, voi siete un ateo? — dissi’io con orrore. — Per voi non c’è Dio, non c’è anima, non c’è Rivelazione. Voi siete andato sino a Lamettrie— , conchiusi, ricordando un motto dell’abate Fazzini. Egli fece una gran risata, che mi turbò piú. Prese una grossa pizzicata di tabacco, mutò discorso, mi lodò, mi accarezzò. Me ne andai poco rabbonito.