Pagina:De Sanctis, Francesco – La poesia cavalleresca e scritti vari, 1954 – BEIC 1801106.djvu/82

Da Wikisource.

iv. l’«orlando innamorato» 77


Orlando ama Angelica. Avrebbe dovuta esserci una situazione per cui l’amore si dimostrasse con qualificazione di passione, gelosia, dubbio, rabbia. Ma in nessuna situazione il poeta esce dalla passione indeterminata. Ariosto, invece, sa trovare tali situazioni che lo commuovono e gli fanno mostrar tutto il di dentro.

Le fate sono meri nomi; Bradamante non viene che in fine del poema ed è appena abbozzata; Origille è pessima; la sola donna del poema è Fiordalisi, ed è concepita magnificamente. L’Ariosto ha saputo metterla in una situazione particolare per cui desta simpatia: quando il suo amante le cade morto innanzi. Nel Boiardo rimane indeterminata per mancanza di situazione. E, data una situazione (nessuna delle sue è rimasta, quantunque spesso basti una situazione per rendere popolare un poema), data una situazione, non ha potenza di sviluppare un carattere, di fargli manifestare le sue forze interne. Non trova situazioni perché la sua mente non è da tanto da svilupparle.

Ha introdotte le fate, ma non ha saputo dar loro contorni, non sono ben concepite. Ha introdotta la descrizione de’ giardini, portata a tanta perfezione da’ poeti successivi. Ecco come descrive il giardino d’Alcina:

Lei fabbricato ha lì con arte vana
Un bel giardin di fiori e di verdi arberi,
E un castelletto nobile e giocondo.
Tutto di marmo da la cima al fondo.
E statevi bene! Questo è il famoso giardino d’Alcina, che nell’Ariosto è un capolavoro; che già era nata in Italia questa poesia obiettiva, questo amore della natura. Ecco come ha voluto descrivere il giardino di Morgana:
     Splendeva quivi il ciel tanto sereno.
Che nul zaffiro a quel termine arriva.
Ed era d’arboscelli il prato pieno,
E ciascun avea frutti e ancor fioriva;
Lungi a la porta un miglio, o poco meno.
Un alto muro il campo dipartiva
Di pietre trasparenti e tanto chiare.
Che oltre di quello il bel giardin appare.