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versioni e comenti di liriche tedesche | 22i |
Presaga e lieta ornai di sua fortuna, Al ruscello s’affaccia, Che sul dolore uman sparge l’oblio, E beve, e la sua faccia Brilla e trema nel rio, Come trema sul mar candida luna, O qual nell’onda cristallina brilla Vespertina scintilla. Beve; e in sen del ruscello è seppellita Ogni parte mortale, E la memoria della vita frale, Come sogno, è sparita. Piú lucente e piú bella a volar riede, E tra fiori dorati apparir vede, Vede apparire il sospirato Eliso, Ove di primavera eterno è il riso. Qual silenzio! qual calma! Solo un lieve spirar d’auretta l’Alma, Nella fronda d’alloro: ode soltanto Un cheto mormorar nell’amaranto. Ineffabile pace Tien l’aura e l’onda; e la natura tace, Come quando del mar fuori parea Della beltá la Dea. E qual nuovo splendore! Terra! Né giá tanta luce colora Nella stagion del fiore Il viso mai della tua bella Aurora: Mira l’ellera liscia ed intricata Di porpora irraggiata; E intorno al fonte i fiori sfavillanti. Qual corona di stelle tremolanti. Tale spuntava il di, quando eminente Di sul cocchio lucente Vide Cinzia l’aspetto Del suo pastor diletto: E di nova beltá s’ornava il prato: E ripeter celeste melodia Endimïone, Endimïon, s’udía. Oh! beato, oh beato! |