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254 saggi critici


Il nostro Girardin si guarda bene dall’opporre libro a libro; ma si caccia in mezzo ai combattenti armato di sillogismi. I quali alla fin fine si riducono a quest’unico entimema perpetuamente ripetuto: — Gli antichi rappresentavano le passioni cosí e cosí; dunque voi che le rappresentate in altro modo, avete torto. — Volete voi conoscere tutte le lezioni di Saint-Marc Girardin? Leggetene una sola.

Qual peso dare a’ giudizi, che di questo libro si fecero in tempi, ne’ quali per amor di parte fu levata alle stelle la Lucrezia del Ponsard, giá morta e sepolta? Ora che quei tempi noi li guardiamo a distanza, possiamo riposatamente ragionare del libro.

Il critico si propone di combattere il materialismo introdottosi in letteratura. «La prépondérance de la sensation sur le sentiment est un des plus singuliers effets du style moderne. Nous ne représentons, comme nos devanciers, que les passions de l’âme, la haine, la colère, la jalousie, l’amour, la tendresse maternelle; mai nous les représentons comme des passions du corps; nous les matérialisons, croyant les fortifier; nous les rendons brutales pour les rendre énergiques.» Il fatto è vero; e lo scopo ch’egli si propone è lodevole. Cousin combatteva il sensismo in filosofia; Girardin lo combatte in letteratura.

Ma non mi pare acconcia la via per la quale si è messo. Ecco in che modo egli procede. Prende un sentimento qualunque e ti fa la storia della sua espressione artistica in tre etá: presso i Greci, nel secolo di Luigi XIV, ed ai nostri giorni. Nella seconda lezione, per esempio, ragiona del modo onde il teatro antico e moderno ha espresso i sentimenti che sono generati dal dolore fisico e dal timore della morte: e paragona l’Ifigenia di Euripide e Racine con l’Angelo tiranno di Padova di Victor Hugo. La conclusione è sempre la stessa. I moderni hanno raffinato e materializzato i sentimenti.

Questo metodo è viziosissimo. Non è possibile un paragone se non in paritá di condizioni. Voi mi paragonate Catarina con Ifigenia. E che vi è di comune tra loro, altro che il fatto materiale? Ambedue debbono morire; ma ciò non è niente ancora.