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290 | saggi critici |
libro del Montanelli: è un monologo, non un dialogo. E la lettura dev’essere un’opera a due, una domanda ed una risposta. L’autore deve fare una cosí viva impressione sul lettore, che lo costringa a fermarsi, a lavorare lui pure, a ripiegarsi in sé stesso. È il distintivo de’ grandi ingegni, de’ grandi lavori. Ma in veritá io sono di troppo difficile contentatura: ché nella presente mediocritá è cosa rara un libro come quello del Montanelli.
[Nel «Piemonte», a. II, nn. 45 e 46, 2i e 22 febbraio i856.]