Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. II, 1952 – BEIC 1804122.djvu/121

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Dialogo tra A e D1.


D. Fino a Zurigo?

A. Che volete! Si viaggia per acquistare idee.

D. Si che a quest’ora devi averne piene le tasche.

A. Vuoi dire i taccuini. Eccone qui uno ancor tutto bianco, che m’aiuterai a riempire. Cosa sono questi libri?

D. Arturo Schopenhauer.

A. Chi è costui?

D. Il fiolosofo dell’avvenire. In Germania ci sono i grandi uomini del presente e i grandi uomini dell’avvenire, gl’incompresi. Fra questi è Schopenhauer.

A. Non ho mai inteso questo nome.

D. Lo intenderanno i tuoi nipoti. La veritá cammina a piè’ zoppo, ma pur giunge.

A. E tu studii tutta questa roba?

D. Da tre mesi, mio caro. Ho promesso un articolo alla Rivista contemporanea.

A. E per un articolo studii tre mesi? Sei troppo semplice. Piú studii un autore e piú ti s’intenebra. E fosse qualcosa di sodo! Un trattato di filosofia!

D. Dispregi la filosofia?



  1. Tutto quello che D. dice di Schopenhauer, opinioni, invettive, argomenti, paragoni, fino nei piú minuti particolari, è tolto scrupolosamente dalle sue opere: per brevitá si appongono citazioni solo nei punti piú importanti.