Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
i96 | saggi critici |
Giove è venuto, e giá Fausto è invecchiato di piú secoli, e Byron e Leopardi e Lamartine sono innanzi alla nuova generazione sacri come Omero e Dante, ma non sono sangue del suo sangue e vita della sua vita.
Altro tempo, altro indirizzo.
Sento mormorare intorno a me con aria di spavento : — La nuova generazione è materialista — . E di che vi maravigliate e vi spaventate? Il materialismo è uscito trionfante dal seno stesso del mondo hegeliano ridotto in frammenti. E che cosa è il materialismo, non il materialismo abbietto e volgare, ma nel suo senso piú elevato? È il mondo che si riconcilia con la vita, e ne prende possesso e pone ivi i suoi ideali, e, gittandovisi entro, partecipa le sue gioie e le sue amarezze, fatto, di contemplatore scettico e inquieto, sereno attore e soldato. Fausto non domanda piú : — Cosa è la vita? — ; ma l’ama, la gode. Consalvo non dice piú:
Due cose belle ha il mondo: Amore e Morte; |
Quel mondo non è piú; o piuttosto, come niente muore e tutto si trasforma, esso è questo medesimo mondo, il quale ha perduto il suo lato negativo e ritrovati i suoi ideali.
Quel mondo non è piú: quel ciclo è giá percorso, e l’uscio è chiuso di questa terra d’immortali ombre.