Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. II, 1952 – BEIC 1804122.djvu/47

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le «contemplazioni» di victor hugo 4i

che gli si attaccano a’ piedi e ch’egli fa gemere sotto il suo tallone1. Rimane in cittá per ricacciare l’ingiuria in gola al marchese, attonito e scontento che il fanciullo senza sua licenza sia divenuto uomo, e per dirgli, ergendosi al disopra di lui di tutto il suo ingegno: — «J’ ai grandi2» — . Rimane in citta per contemplare lo spettacolo delle miserie ed ingiustizie sociali, o vituperare con l’eloquenza dell’indegnazione l’opera corruttrice dell’uomo3. Ma vi rimane mal volentieri; e corre ne’ campi a spogliarsi dell’odio, dell’ira, a inebbriarsi di odori, di aria, di luce, ad attingervi placide ispirazioni:

                     Si nous pouvions quitter ce Paris triste et fou,
Nous, fuirions; nous irions quelque part, n’importe oú.
Chercher!oin des vains bruits, loin des haines jalouses,
Un coin oú nous aurions des arbres, des pelouses;
Une maison petite avec des fleurs, un peu
De solitude, un peu de silence, un ciel bleu,
La chanson d’un oiseau, qui sur le toit se pose.
De l’ombre; — et quel besoin avons-nous d’autre chose4?
               

In Victor Hugo adunque, come in tutti 1 grandi poeti, è un vero, un profondo amore della natura: la cittá egli la trasporta ne: campi, la chiesa la vede ne’ cieli, l’uomo lo vede fantasticare e amare negli uccelli e nei fiori; le sue figliuole non gli paion si belle, che quando le contempla

                          Dans le frais clair-obscur du soir charmant qui tombe,
.       .       .       .       .       .       .       .       .       .       .       .       .
.  .  .  .  assises au seuil du jardin, et sur elles
Un bouquet d’oeillets blancs aux longues tiges frèles,
.       .       .       .       .       .       .       .       .       .       .       .       .
Se penche  .  .  .  .5.
               


  1. Réponse á un acte d’accusation, 1. I [VII].
  2. Écrit en i846 [1. V, III], — Écrit en i855 [1. V],
  3. Melancholia, 1. III [II]. — Chose vue un jcur de Printemps, 1. III, XVII.
  4. Il lui disait, 1. II, XXI.
  5. Mes deux filles, 1. I [III].