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«cours familier de littérature» par lamartine 79


Accompagniamo ora Lamartine alla scuola, vero teatro dell’impressione letteraria. Chi non ricorda quanti affetti e immagini e pensieri si sono risvegliati nelle nostre menti giovanili, quando ci si mettea in mano una storia greca o romana, quando cominciavamo a spiegare un nuovo autore, quando ad ogni pagina disseppellivamo una parte di un mondo cosí simpatico alla gioventú per quella sua aria di liberta, e di grandezza? Sono impressioni incancellabili, che determinano in gran parte la nostra evocazione letteraria. E quando pensiamo che Lamartine, fanciullo di dodici anni, sapea giá comporre in greco, in latino e in francese, e che a quell’etá avea fatto un componimento, dove non ci è vestigio di rettorica, dove tutto è veritá ed ingenuitá, attendiamo ch’egli ci ritragga le gagliarde impressioni della scuola, che su di lui potevano tanto. E se ciò avesse fatto, avrebbe egli senza piú conseguito il suo scopo, e nelle sue impressioni avremmo noi sentite e ricordate le nostre; è un campo comune, dove l’autore si sarebbe incontrato co’ lettori. O io m’inganno, o era questa la parte sostanziale del suo lavoro. Ma il Lamartine ne tocca appena, ed ama meglio intrattenersi sopra alcuni fatti accidentali della sua vita, continuando a farci le sue confidenze. Ci parla di certe conversazioni estive tenute da suo padre con due altri su di un monte. In questo racconto l’importante è l’impressione che fanno su di lui queste dotte conversazioni. Ce ne è appena un cenno; ma ci si descrive minutamente la collina, il sedile, il sole, il cielo, e ci si fa il ritratto de’ tre sapienti, con soprappiú la vita di ciascuno. Leggevano Tacito, traducevano il Fedone, disputavano di politica e di filosofia. E Lamartine? quali erano le sue impressioni? che immagini, che pensieri suscitava ciò nella sua anima? Ecco tutto ciò che ne dice:

On conçoit quelle vive impression de la littérature de pareilles scènes, de pareils sistes, de telles lectures et de tels entretiens devaient donner á l’esprit d’un enfant.

Siamo giunti quasi alla fine del libro, e non siamo ancora usciti dall’infanzia. Quale si sia l’importanza di questi fatti.