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l’uomo del guicciardini 7

Borgia, o la spensieratezza di Leone X: il biasimo non spiega nulla; il male era si grave, che bontá o perversitá d’individui ci potea poco. Diciamo pure che il senso morale era oscurato; che i costumi erano corrottissimi, soprattutto del clero; che le armi erano mercenarie; che gli odii tra classe e classe, tra cittá e cittá erano irreconciliabili; che i principi e i partiti chiamavano essi lo straniero. Con questa lugubre descrizione dei fenomeni di una malattia che il Machiavelli chiamava «la corruttela italiana», il problema non si scioglie, ma si allarga, rimanendo sempre a sapersi per quali cause l’Italia, sotto le forme della piú rigogliosa sanitá, era pure in tale dissoluzione e corruttela che al primo cozzo coi barbari perdé tutto, anche l’onore, e per piú secoli scomparve dalla storia con si profonda caduta, che anche oggi è dubbio se la sia risorta davvero.

L’analisi di questa corruttela italiana, de’ suoi elementi, della sua universalitá, della sua intensitá, delle sue cagioni, del suo sviluppo, de’ suoi effetti, il carattere e la fisionomia che diede alla nazione, e i suoi vestigi visibili anche oggi e che ci vietano l’andare innanzi, è materia non ancora bene considerata e degnissima di studio. Attendiamo il Machiavelli o il Montesquieu che ne scriva acconciamente, netto delle passioni contemporanee. Né a questo basta sagacia e diligenza di storico; si richiede occhio metafisico, che sappia cogliere tra la varietá degli accidenti i tratti essenziali.

Chi guarda con quest’occhio in quei tempi, vedrá subito la differenza capitale tra l’Italia e le nazioni che dovevano sceglierla a campo delle loro lotte, la Francia, la Germania, la Spagna, la Svizzera. Queste, dopo lunga elaborazione, giungevano pure allora ad uno stabile assetto politico, uscendo dalle lotte interne unificate, ordinate e piú forti dove l’Italia si era giá costituita parecchi secoli indietro, ed aveva avuta tutta una civiltá, frutto di quella precoce costituzione. Fin d’allora che i Comuni si vendicarono a libertá, trovò essa il suo assetto, che in tanta diversitá di casi si mantenne inalterato ne’ suoi lineamenti sostanziali, e produsse quei miracoli di prosperitá, di grandezza e di coltura che furono senza riscon-