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estranei e sieno stati come una vera digressione nella storia del mio pensiero, pur leggo, e leggo, e non mi sazio di leggere.

Era forse la prima volta che leggevo cosí di filato un libro tedesco. E m’avvenne non perché l’autore fosse esperto in quei lenocinii e in quegli artifizii che i francesi chiamano arte di fare un libro, ma perché non si distrae e tira diritto, e parla chiaro e semplice sempre, stretto intorno al suo argomento. Scrittore severo, tutto ordine e tutto precisione, schivo di frasi e di formole e di nebbie eleganti, sgombro di ogni sentimento e di ogni fantasia.

E perché di realismo molto si parla tra noi in arte e scienza, ma generalmente in modo vago e confuso, credo non inutile esporre i concetti di uno scrittore, che a questa materia ha consacrata una gran parte della sua vita scientifica.

Il realismo non si ha a confondere con l’empirismo e il sensismo, rozzo avviamento a quello. E non è lo stesso che il materialismo, venuto su da un uso assai superficiale del pensiero nella trattazione della materia. Lo stesso Hegel biasima l’empirismo, ma non potrebbe biasimare il realismo nella sua forma presente. Perché il realismo pone cosí alto il pensiero, come fanno gl’idealisti.

La differenza è in questo, che l’idealismo considera il pensiero come l’esclusiva e immediata sorgente dell’essere, sicché il piú alto, il primo nell’essere, non può venire appreso che dal pensiero; dove secondo i realisti la esistenza non si può conoscere se non con la percezione, e il pensiero non ha altro cómpito che di lavorare il contenuto dato da quella, purificandolo dalle false apparenze, e tirando di quivi il generale in forma di concetti e di leggi.

Gl’istrumenti della conoscenza sono dunque la percezione e il pensiero; e l’Autore, prima di darci il principio della conoscenza secondo il realismo, analizza questi due istrumenti.

La percezione si ha da’ sensi, e si ha pure dalla coscienza, il senso intimo, o, come dice l’autore, la percezione interna.

Gli organi della prima (percezione) sono i sensi. La seconda non ha organi. Essa ha per base i diversi stati della propria