Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggi critici, Vol. III, 1974 – BEIC 1804859.djvu/234

Da Wikisource.
228 saggi critici


ranze e a’ timori, s’interessa per le lettere e per la coltura, fa schizzi e progetti, ama la gloria, ama la virtú, guarda con cuore commosso nell’avvenire. Qui è la somiglianza delle due nuove canzoni con le tre prime; e tutte e cinque fanno un sol gruppo, sono le canzoni patriottiche. Fra l’entusiasmo s’infiltrano umori malinconici, impressioni e sentimenti scettici, che nell’ultima. Al vincitore nel pallone, prendono il di sopra. Quegli umori, quelle depressioni momentanee, quelle esplosioni di tenerezza possono esser tenuti fatti psicologici prodotti da cause transitorie, come malattie, disinganni, dispiaceri. Ma se per la materia e pe’ fini una somiglianza c’è, giá in queste due canzoni nuove, massime nell’ultima, presentite la crisi, cioè quel momento, in cui dopo lungo contrasto e strazio interiore l’anima si trova balestrata in una via, dalla quale non si parte piú. Nella canzone Al vincitore nel pallone il poeta esorta la gioventú ad addestrare e fortificare il corpo, ricordando i miracoli della storia greca in versi magnifici, che testimoniano un entusiasmo non ancora spento. Ti aspetti una ode di Pindaro, quando tutto a un tratto il cielo si fa bujo, e la mente percossa del poeta ti rappresenta in lontananza l’ultima rovina della patria. Non si trova in tutta la poesia nostra una grandiloquenza pari a questa, che ti pone innanzi gagliardamente la grandezza della patria e il funebre romore della sua caduta. Ma se la patria muore senza rimedio, e se nella vita non è alcun fine alto, se la vita è un agitarsi nel vuoto, che giova la forza e il coraggio? Che giova addestrare ed educare il corpo? Contraddizione manifesta tra il fine e la conclusione. E stretto pure ad uscirne, il poeta vagheggia come fine della vita deprezzare la vita, gittandola cosí per gioco ne’ rischi, e sentendo tutte le emozioni di questo gioco.

Su questa via Leopardi avrebbe incontrato Byron, De Musset, tutt’i poeti scettici, che cercano nella vita non altro che la emozione, e pur maledicendola ubbidiscono ai suoi istinti, gittandosi negli amori, ne’ piaceri, nelle avventure, in un moto assiduo, che allevii loro di dosso il peso della vita. Lo scetticismo non ha altra via aperta che questa, la via dell’emo-