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l’ugolino di dante 45

amano tanto! La loro innocenza, il loro amore si convertono in istrumenti di martirio nel padre, e gli spezzano l’anima, e ne fanno una belva, qual è lá, sul suo piedistallo infernale. La tenerezza e la pietá paterna diventano ferocia e rabbia, le lacrime diventano morsi, con infinito terrore e orrore degli spettatori. Lo stesso sentimento guadagna Dante. È inferocito anche lui: diresti quasi, che se li avesse innanzi, li prenderebbe a morsi, quei Pisani, «vituperio delle genti».

Gittare in mezzo a concezioni cosí selvagge figure e situazioni cosí tenere e gentili e amabili, conservare l’unitá del concetto e del disegno e del colorito fra tanta varietá di gradazioni, far vibrare tante corde senza che il motivo principale fosse dimenticato, anzi far servire quella diversitá a ricondurci allo stesso motivo, immaginare i piú nuovi, i piú inaspettati, i piú pietosi colpi di scena e riempirli di tenebre, di silenzio, di disperazione e di monotonia, introdurre contrasti cosí veri, cosí naturali, cosí intimi accanto a tanta unitá, spingere le immagini e i sentimenti al grandioso, al selvaggio, al sublime, e con tale fusione di colori, con tale finezza di gradazioni, con tale ingenuitá ed effusione della natura umana che niente ti paja artificiale e esagerato, anzi tutto ti paja vero, naturale, evádente, necessario, e ne resti percosso profondamente nella tua natura d’uomo, questi sono i miracoli dell’arte.

Appunto perché questo è di tutti gli schizzi danteschi il piú graduato e sviluppato, è anche il piú popolare e moderno. Francesca e Ugolino sono i due episodii rimasti vivi in tutto il mondo civile nelle classi anche illetterate. Quel non so che di troppo concentrato e fisso e abbozzato, che è il carattere di tutte le concezioni dantesche, qui si fonde, mostrandoti contrasti e gradazioni, che ti aprono alla vista le grandi profonditá del cuore umano.

Ma come Francesca è rimasta unica nella poesia italiana, cosí quel sentimento a cui qui Dante attinge tanti effetti drammatici si può dir quasi straniero alla nostra Musa. Non ci è dato piú di ritrovare quel padre e quei figli. Il sentimento di famiglia è una pianta quasi esotica sul nostro suolo, e né in