Pagina:De Sanctis, Francesco – Saggio critico sul Petrarca, 1954 – BEIC 1805656.djvu/142

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i36 saggio critico sul petrarca


cita che attesta la subitaneitá dell’ispirazione, ricompariscono quegli occhi in tutto il loro fascino:

                                         Pace tranquilla, senza alcuno affanno.
Simile a quella che nel Cielo eterna,
Move dal loro innamorato riso.
     
Ma quegli occhi non li gode piú, li desidera; e meno spera, e tanto piú folli sono i desiderii. Quello che manca nella realtá, abbonda nell’immaginazione; il poeta, che non può ottenere una possibile felicitá, se ne fabbrica nel cervello un’assurda:
                                         Cosí vedess’io fiso
Com’Amor dolcemente gli governa.
Sol un giorno da presso,
Senza volger giammai rota superna;
Né pensassi d’altrui né di me stesso;
E ’l batter gli occhi miei non fosse spesso.
     
Questo delirio d’immaginazione, che per evidenza e vigore d’espressione e di suoni produce l’illusione d’una compiuta realtá, dura un istante; il risvegliarsi è subitaneo ed amaro:
                                              Lasso, che desiando
Vo quel ch’esser non puote in alcun modo;
E vivo del desir fuor di speranza.
     
Sparisce un desiderio e sorge un altro; vorrebbe innanzi a quegli occhi aver tale eloquenza, dir tali parole, che... E qui s’immagina l’effetto che ne verrebbe sopra di Laura:
                                              i’ prenderei baldanza
Di dir parole in quel punto si nove,
Che farian lacrimar chi le ’ntendesse.
     
Succede l’inevitabile «ma», il fatto reale; il poeta si vede scoraggiato;
                                         Ond’io divento smorto,
E ’l sangue si nasconde i; non so dove.