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104 storia della letteratura italiana


al beato Stefano un territorio nella chiesa di Metz; e per questo delitto tutti costoro sono involti nella stessa dannazione. — Questa pena, che colpisce un’intera generazione, è molto poetici, mostrando l’inferno nel sublime d’un lontano indeterminate messo costantemente innanzi all’immaginazione de’ condannati, che a grado a grado vi si avvicinano insino a che non vi caggiano entro: come quel tiranno che voleva che le sue vittime sentissero di morire, il terribile prete vuole che ei sentano l’inferno.

Da queste visioni e misteri e prose e poesie si sviluppa questo concetto: che attaccarsi a questa vita come cosa sostanziale, è il peccato; che la virtú è negazione della vita terrena e contemplazione dell’altra; che la vita non è la realtá ma ombra e apparenza di quella; che la vera realtá è non quello che è, ma quello che dee essere, ed è perciò la scienza o la veritá, come concetto, e come contenuto è l’altro mondo, l’inferno, il purgatorio e il paradiso, il mondo conforme alla veritá e alla giustizia.

Appunto perché l’individuo è pulvis et umbra, e la realtá è pura scienza ed un di lá della vita, questo mondo resiste ad ogni sforzo d’individuazione e di formazione. Lo stesso amore, cosí possente, non ci può gittare un po’ di calore e non ci vive se non come figura e immagine dell’amore divino. La donna, come donna, è peccato: essa diviene una specie di medium che lega l’uomo a Dio.

Il maggior grado di realtá a cui questo mondo sia pervenuto è nella lirica di Dante. La donna di quel secolo acquista il suo nome e la sua forma: è Beatrice, la fanciulla uscita pura dalle mani di Dio, come l’anima nella commedia spirituale; breve apparizione, tornata cosí presto in cielo tra’ canti degli angioli. La sua vita terrena è quasi non altro che nascere e morire. La sua vera vita comincia dopo la morte, nell’altro mondo. Ivi è luce mentale o intellettuale, veritá e scienza, filosofia. Ma non è filosofia incarnata, mondo vivente, dove l’idea di Dio o del vero sia perfettamente realizzata; è pura scienza, incapace di rappresentazione, nella sua forma scolastica di trattato e di