Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. I, 1962 – BEIC 1807078.djvu/38

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e il Tasso. Né è meno terribile che soave; e vagliano a prova alcuni tratti :

Andiam tutti a vedere Iesu quando dormia.

La terra, l’aria e il cielo fiorir, rider facia: tanta dolcezza e grazia dalla sua faccia uscia.

La faccia di Gesú bambino, il natale, la Vergine, il volo dell’ anima al paradiso, gli angioli sono visioni piene di grazia e di efficacia. Nascendo Gesú :

Le gerarchie superne dal cielo eran discese: lucean come lucerne di foco ardente accese le loro ale distese.

Gesú ha un corteggio di donne che gli danzano intorno: Verginitá, Umiltá, Caritá, Speranza, Povertá, Astinenza; è qualche cosa di simile alle «tre sorelle» di Dante nella sua celebre canzone. Ecco in che modo Iacopone descrive 1’ Umiltá :

E questa era gioconda, onesta e mansueta, e con la treccia bionda, e a cantar la piú lieta; d’ogni virtú repleta, a me’l capo chinava: tanto m’assecurava eh’ i’ presi a favellare.

Quella stessa immaginazione, che dipinge con tanta grazia, rappresenta con evidenza terribile i terrori dell’anima peccatrice nel giudizio universale :

Chi è questo gran Sire, rege di grande altura?

Sotterra i’ vorria gire, tal mi mette paura.