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Er sera 1 ci passasti correnno 2 alla distisa 3 .
Acquistiti 4 riposo, canzoneri 5 :
le tue paraole 6 a me non piaccion gueri 7 .
La canzone è tirata giú tutta d’un fiato, piena di naturalezza e di brio e di movimenti drammatici, rapida, tutta cose, senza ombra di artificio e di rettorica. Ci è una finezza e gentilezza di concetti in forma ancor greggia, ineducata. E perciò il documento è piú prezioso, perché, se 1’ ingegno del poeta apparisce ne’ concetti e ne’ sentimenti e nell’andamento vivo e rapido del dialogo, la forma è quasi impersonale, ritratto immediato e genuino di quel tempo.
E, studiando in quella forma, è facile indurre che c’era allora giá la nuova lingua, non ancora formata e fissata, ma tale che non solo si parlava ma si scriveva; e c’era pure una scuola poetica col suo repertorio di frasi e di concetti, e con le sue forme tecniche e metriche giá fissate.
Chi sa quanto tempo si richiede perché una lingua nuova acquisti una certa forma che la renda atta ad essere scritta e cantata, può farsi capace che la lingua di Ciullo, ancoraché in uno stato ancora di formazione, dovea giá essere usata da parecchi secoli indietro.
E ci volle anche almeno un secolo perché fosse possibile una scuola poetica, giunta allora all’ultimo grado della sua storia, quando i concetti, i sentimenti e le forme diventano immobili come un dizionario e sono in tutti i medesimi.
1 Ieri sera: in provenzale «er sera», dal latino «heri sero».
’ «Correnno», forma napolitana: «quanno, mutino, dicenno, correnno», ecc.
3 «Alla distisa», alla distesa a tutta corsa.
4 «Acquistiti» in luogo di «acquistati», desinenza dell’ imperativo usata anche oggi in parecchi luoghi : «acquistiti riposo» vuol dire «vattene in pace, ritirati e finiscila, acquétati».
5 «Canzoneri, canzonerò, canzonere» vuol dire canzonatore, burlatore.
6 «Paraole» o «parabole», in provenzale «paraulas».
7 «Gueri» o, come è in Brunetto Latini, «guero» : guari, punto, niente affatto: in francese «guère».