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xix - la nuova scienza 267


concessioni e grazie pontificie; e parimenti non è la diligente narrazione de’ peccati, ma il proposito di mutar vita, che assicura efficacia alla confessione. Questo è lo stesso concetto dello spirito nuovo, che, giá adulto, dalla molteplicitá delle forme e degli accidenti saliva all’unitá e alla sostanza delle cose. È lo spirito che animava Machiavelli, Bruno, Campanella e Galileo e Sarpi, e che in questa Storia penetra anche nella forma letteraria. Perché qui la forma non è niente per sé, e non è altro che la cosa stessa, liberata da ogni elemento fantastico e rettorico: è il positivo e il reale; proprio l’opposto della letteratura in voga. Il Pallavicino, che per commissione della curia scrisse una storia del concilio in confutazione di questa, dice: «Il fuoco delle ribellioni non si smorza se non o col gielo del terrore o con la pioggia del sangue». Dice cosa gravissima con lo spirito distratto dalla forma, cercando metafore. Qui la forma non è espressione, ma ostacolo; né da questi lisci può venire la grave impressione che pur dee fare sullo spirito un pensiero cosi feroce, base dellInquisizione. Sarpi fa dire il medesimo a papa Adriano: nella forma vi penetra una energia e una precisione di colorito, che ti rende la cosa nella sua crudeltá e insieme nella sua ragionevolezza. Ci è la cosa come sentimento e come idea:


Se non potranno con le dolcezze — dice Adriano a’ principi tedeschi — ridur Martino e i suoi seguaci nella dritta via, vengano a’ rimedi aspri e di fuoco, per risecare dal corpo i membri morti.


Si vede nel Pallavicino la vanitá della forma nella indifferenza del contenuto; si vede nel Sarpi l’importanza del contenuto nella indifferenza della forma, una forma che è il contenuto stesso nel suo significato e nella sua impressione. Trovi in lui una elevatezza d’ ingegno, che gli fa spregiare i lenocini e gli artifizi letterari, una viva preoccupazione delle cose, una chiarezza intellettiva accompagnata con un vigore straordinario d’analisi, e quel senso della misura e del reale che lo tien sempre nel vivo e nel vero. Aggiungi l’assoluta padronanza della materia, la conoscenza de’ piú intimi secreti del cuore umano, la