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bruttura». Crede con gli ordini e i costumi di Roma antica di poter rifare quella grandezza e ritemprare i suoi tempi, e in molte proposte e in molte sentenze senti i vestigi di quell’antica sapienza. Da Roma gli viene anche la nobiltá dell’ispirazione e una certa elevatezza morale. Talora ti pare un romano avvolto nel pallio, in quella sua gravitá; ma guardalo bene, e ci troverai il borghese del Risorgimento, con quel suo risolino equivoco. Savonarola è una reminiscenza del medio evo, profeta e apostolo a modo dantesco; Machiavelli in quella sua veste romana è vero borghese moderno, sceso dal piedistallo, uguale tra uguali, che ti parla alla buona e alla naturale. È in lui lo spirito ironico del Risorgimento con lineamenti molto precisi de’ tempi moderni.

Il medio evo qui crolla in tutte le sue basi: religiosa, morale, politica, intellettuale. E non è solo negazione vuota. È affermazione, è il verbo. Di contro a ciascuna negazione sorge un’affermazione. Non è la caduta del mondo : è il suo rinnovamento. Dirimpetto alla teocrazia sorge l’autonomia e l’indipendenza dello Stato. Tra l’impero e la cittá o il feudo, le due unitá politiche del medio evo, sorge un nuovo ente, la nazione, alla quale il Machiavelli assegna i suoi caratteri distintivi: la razza, la lingua, la storia, i confini. Tra le repubbliche e i principati spunta giá una specie di governo medio o misto, che riunisca i vantaggi delle une e degli altri e assicuri a un tempo la libertá e la stabilitá : governo che è un presentimento de’ nostri ordini costituzionali, e di cui il Machiavelli dá i primi lineamenti nel suo progetto per la riforma degli ordini politici in Firenze. È tutto un nuovo mondo politico che appare. Si vegga, fra l’altro, dove il Machiavelli tocca della formazione de’ grandi Stati, e soprattutto della Francia.

Anche la base religiosa è mutata. Il Machiavelli vuole recisa dalla religione ogni temporalitá e, come Dante, combatte la confusione de’ due reggimenti, e fa una descrizione de’ principati ecclesiastici, notabile per la profonditá dell’ironia. La religione, ricondotta nella sua sfera spirituale, è da lui considerata, non meno che l’educazione e l’istruzione, come istrumento di grandezza nazionale. È in fondo l’idea di una Chiesa nazionale