Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. II, 1962 – BEIC 1808914.djvu/36

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dell’amore, dell’onore. In luogo del sentimento hai la sentenza morale, che è la sua astrazione, il sentimento naturalizzato e cristallizzato in bei versi, come :

Il miser suole dar facile credenza a quel che vuole.

Ecco magnifiche sentenze intorno all’amore :

Quel che l’uom vede, Amor gli fa invisibile, e l’invisibil fa vedere Amore.

Che non può far di un cor ch’abbia suggetto questo crudele e traditore Amore?...

Che lietamente in sul principio applaude, e tesse di nascosto inganno e fraude.

Amor, che sempre d’ogni promessa sua fu disleale, e sempre guarda come involva e stempre ogni nostro disegno razionale...

Io dico e dissi e dirò finch’ io viva, che chi si trova in degno laccio preso, pur che altamente abbia locato il core, pianger non dee, se ben languisce e muore.

Chi mette il piè sull’amorosa pania, cerchi ritrarlo e non v’inveschi l’ale: ché non è insomma amor se non insania, a giudizio de’ savi universale.

Oh gran contrasto in giovenil pensiero desir di lauda ed impeto d’amore!

Né, chi piú vaglia, ancor si trova il vero, ché resta or questo or quel superiore.

Amor sempre rio non si ritrova : se spesso nuoce, anco talvolta giova.