Pagina:De Sanctis, Francesco – Storia della letteratura italiana, Vol. II, 1962 – BEIC 1808914.djvu/450

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NOTA DI A. PARENTE

Nel 1939 Benedetto Croce mi affidò l’incarico di rivedere per una nuova ristampa laterziana il testo della sua edizione della Storia del De Sanctis. Tale edizione risaliva, come si sa, al 1912, e nel frattempo non era rimasta lungamente sola. Tra le altre era uscita per ultimo, presso l’editore Morano (1935-36), quella curata da uno storico ed erudito di larga esperienza filologica e di scrupolosi intenti, come Nino Cortese; sicché, dovendo attendere alla ristampa del testo crociano, era naturale che io tenessi presente quella edizione come punto di paragone di eventuali progressi nell’accertamento e stabilimento del testo desanctisiano. Il Croce escluse anzi che io allargassi i riscontri al di lá dell’edizione Cortese, a cominciare dal manoscritto autografo, che egli considerava, com’è noto, assorbito dalle tre edizioni della Storia pubblicata in vita dell’autore, due almeno delle quali da lui certamente rivedute L

Nella collana degli «Scrittori d’Italia» di Laterza comparve dunque, il 1939, l’edizione della Storia su cui si vide il mio nome accanto a quello del Croce, e che alcuni mi fanno l’onore di citare come l’edizione Croce-Parente, sebbene, in veritá, non si possa parlare di un mio vero e proprio contributo personale ad essa. Ed ecco, or è circa un anno, l’editore Laterza m’invitava a rivedere per una nuova ristampa il testo crociano. Ma anche questa volta era accaduto, dopo il 1939, qualcosa di nuovo in tema di testi desanctisiani. Nel fervore di studi, anche se in parte fittizio, determinatosi intorno al grande critico irpino negli anni seguiti all’ultima guerra, si accese una vera gara editoriale. Di essa, per quel che

1 Si legga in proposito, alla p. 435 di questo volume, ciò che ne scrive il Croce medesimo.