Pagina:Degli antichi edifizi profani di Ravenna.djvu/28

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ti mandati dalla Corte di Costantinopoli a sostenere, e governare l’Italia, basterebbe a persuadere ognuno, che Ravenna facesse allora nel Mondo grandiosa comparsa. Ma oltre a ciò non mancano negli antichi Scrittori alla medesima elogj, che la grandezza di lei, anche a tali tempi anteriore, ci fanno nota. Nè voglio io qui tralasciare un luogo di Zosimo Lib. 2. Cap. 10. ommesso non solo da’ nostri Storici, ma anche dal Cluverio, e da altri, il quale se non come qualche altro già noto, pur sufficientemente può farci comprendere, quanto anche prima di divenire Sede de’ Cesari, e de’ Re accennati, questa Città fiorisse. Zosimo dunque parlando degli affari del Secolo IV. ne’ primi anni la chiama Città forte, ben fornita di cose necessarie al vitto, e molto popolata. Dopo avere egli detto, che Severo il Cesare avanzatosi contra Massenzio, fu in quella spedizione abbandonato da gran parte delle sue truppe, soggiunge che esso si ricovrò εἰς τὴν Ῥάβενναν πόλιν ἱσχυράν τε καὶ πολυάνθρωπον, καὶ τροφῶν ἔχουσαν πλῆθος αὐτῷ τε καὶ τοῖς σὺν αὐτῷ στρατιώταις ἀρχοῦν Ravennam; in urbem munitam et populosam, et ea alimentorum copia instructam, quæ ipsi, er militibus, qui fecum erant, sufficeret.

Dio volesse, che siccome e della molta antichità di Ravenna, e del passato suo splendore abbiamo chiare testimonianze negli antichi Scrittori, così rimanesse ancora oggidì presso di noi qualcuno de’ suoi antichi Edifizj, che le medesime cose anche a coloro, che non vogliono rintracciarle ne’ Libri, pienamente attestasse. Esistono certamente pur oggi presso di noi molte Sacre, e nobilissime Basiliche di quella antichità, che non possono così facilmente vantare le Chiese di ogni altro luogo; Ma di Edifizj non Sacri, che ornassero un dì Ravenna, o


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