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16 | Degli Ori e dei Gioielli |
al quarzo jalino, dando ad esse le sagome e le sfacciature le più svariate, secondo il capriccio della moda. La lavorazione dei vasi e delle coppe di onice, di lapislazuli, di giada e di cristallo di monte, è si perfetta da minacciare l’antica riputazione dei lapidari romani e fiorentini, se essi non provveggono a tempo ai casi loro, collo studio e col miglioramento degli istrumenti.
Trattando qui delle pietre preziose, che, insieme agli smalti, formano, per così esprimermi, la tavolozza dell’orafo, io credo opportuno di dare alcune brevi notizie intorno allo straordinario incremento, che ha avuto in Francia la fabbricazione ed il commercio delle pietre falsificate. I chimici più insigni sono chiamati a sorprendere i processi arcani, pei quali la natura compone le pietre preziose; e, sino ad un certo punto, essi giunsero a riprodurre i composti mineralogici, ma non già il fulgore, né la bellezza delle gemme vere. Sono adunque le materie vitree e gli ossidi metallici, che servono tuttora di base all’imitazione dei brillanti e delle gemme colorate. Le case di I. David, di Regad, di Savary, e di Audy di Parigi espongono molti saggi di queste imitazioni di gemme, veramente sorprendenti. È questo un