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nell’Esposizione di Parigi | 19 |
ad un tempo, con bellissimo effetto, mentre ciò non avviene nelle legature, in cui predomina la modellazione a rilievo, coi diversi piani or alti or bassi. Non è qui il caso di esaminare minutamente gli oggetti esposti in questa sezione. Basti il dire che ne è tale la sontuosità, da non potersi concepire nulla di più bello. Ricordo solo che nella vetrina di Rouvenat mostrasi il celebre zaffiro, appartenente al conte Branicky, che passa a giusto titolo per una delle più belle gemme conosciute. Vi sono anche gli orecchini con quattro grossi brillanti, venduti alcuni mesi or sono all’auzione pubblica dall’ex regina di Spagna, ed acquistati dallo stesso conte Branicky per franchi 250,000. L’importanza dei lavori, che non hanno per ausiliario il brillante, è comparativamente minore, quantunque il Fontenay, il Falize, il Boucheron ed altri molti, espongano dei saggi dei lavori a cordelle sul sistema nostro, ma colla giunta di smalti traslucidi vivissimi, che sono riputati assai perfetti.
Poco dirò dell’oreficeria comune, la quale cambia di tipo col cambiar della moda, ma che pur sempre riesce a produrre effetti inaspettati per capriccio ed arditezza, così da mantenere alla Francia il primato