Pagina:Del coraggio nelle malattie.djvu/15

Da Wikisource.

V

di Tullio, incontrandosi con altri della sua professione loquacemente si acciglia e sogghigna, quando che col rimanente della turbe si sta pensoso, imponente, necessario.

Da simile condotta pare che siamo condannati ad essere bilingui, cioè ad avere la favella di Medico e la favella di Filosofo. Col popolo non si batte che la prima: e io tengo che adoperar si debba la seconda. Ma per chi mai al presente, se gli uomini non sono avvezzi che a quella sola, cioè alla prima, di maniera che a forza di udirla le si sono resi per vinti, e le hanno sagrificato la ragione ed il buon senso? Se il dolore e la speranza hanno dato l’origine ad un’Arte sì grande e sì utile qual è la Medicina; subitamente la