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68 DEL CORAGGIO

è egli suscettibile di questo elisire, che appunto perchè no’l può praticare, continua a tormentarsi e a sè medesimo vilmente increscere? Le sue viscere in turbolenza, i suoi nervi in disordine, il suo cerebro aggravato da vapori, son eglino capaci di ricevere il vantaggio della loro quasi unica benefattrice, qual è la mutazione dell’animo da procacciarsi da un’affezione, qual è il coraggio, tutta opposta alla di lui prava costituzione, e tenutagli sempre lontana dalla di lui mala volontà o mala impressione?

Difficile indisposizione, e difficilissima applicazione di un tanto rimedio! Basta il dire che in certa guisa non v’è luogo alla ragione per poter dire che non v’è luogo al coraggio. Il ragionar co’ pazienti di questo male, è farli incollorire, perchè in ragionando da buon senno si dèe necessariamente conchiudere che gran parte vi ha la loro immaginazione; ed è