Pagina:Del riordinamento amministrativo del Regno (Carpi).djvu/24

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Affinchè non paia che io mi ponga in contraddizione, nel subbietto della scentralizzazione, con quanto esposi in proposito in altri miei scritti, conviene che io qui mi trattenga su alcune considerazioni positive che intimamente ci riguardano in quest’argomento.

In tesi generale le istituzioni sono fatte per gli uomini, e non gli uomini per le istituzioni. I costumi determinano le istituzioni, e non le istituzioni i costumi.

Affinchè nuove istituzioni attecchiscano conviene non solo che siano un portato naturale della temperie complessa di un popolo dato, ma conviene altresì che trovino nei costumi, nell’educazione, nelle tradizioni, nell’indole, e, oserei dire, persino nei pregiudizi della massa delle popolazioni, elementi omogenei al loro sviluppo. Nè tutto questo basta ancora per fare retto giudizio dell’opportunità di dotare, o meno, una nazione di speciali istituzioni come esplicamento di formule generali, di filosofia sociale; ma inoltre fa d’uopo considerare se le condizioni politiche ed economiche sieno loro favorevoli.

Se gli accennati estremi corrispondono al concetto del legislatore, faccia arditamente, mentre egli opera sovra terreno fecondo che gli darà larghi frutti per lieve sforzo; ma se la bisogna corresse altrimenti, conviene procedere con senno e prudenza affinchè l’opera insigne si faccia strada grado grado nelle menti di coloro sui quali deve agire, e per se stessa vi prepari, educando, gli elementi di vita. Quest’Italia che ora sorge maestosa a nuova vita politica, cinta di spine e di allori, e che sdegnosa corre tutt’armata al cimento estremo che deve farla libera e grande, conviene sia studiata parte a parte prima di ri-