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lice. Abbiamo in tutto il Regno, se ne togli l’alta Lombardia e parte del Piemonte, da aprire canali d’irrigazione, di navigazione e di bonificazione, come al Po di Volano; un canale fra il Lago di Garda e l’Oglio d’imponente utilità agraria, commerciale e strategica; un canale dal Crostolo al Panaro, e mille altri lavori di pari mole, di immediata utilità. Per l’agricoltura poi, per quest’arte che è fra noi la meno incoraggiata di tutte le arti, resta da invocarsi dal Ministero d’agricoltura un’azione viva, intelligente e continuata, ed una ingerenza che può prendere le forme e l’indole di quella che funziona in uno dei paesi più liberi d’Europa, voglio dire nel Belgio, ove il Ministero dell’agricoltura fu la provvidenza incarnata per quel popolo industre ed agricolo.
A me parrebbe a mo’ d’esempio per noi di sommo vantaggio l’annua riunione alla capitale di un Consiglio elettivo di agricoltura, con voto consultivo, il quale lasciasse poscia in permanenza presso il Ministro d’agricoltura una Commissione di Consultori agrari, come hanno rispettivamente i loro Consultori, o Consiglieri che si vogliano dire, i Ministri delle Finanze, dei Lavori pubblici, dell’Istruzione ecc. ecc. A questi Consultori dovrebbero far capo tutte le proposte e tutti i reclami che avessero per iscopo il progresso generale dell’agricoltura ed il benessere delle classi agricole, ed in mezzo a molti inutili rapporti, a molti bizzarri progetti, a molti strani proponimenti che verrebbero da ogni parte del Regno, si troverebbero pure i germi di grandi, utili ed attendibili cose, si potrebbero coordinare preziose notizie statistiche, e soprattutto si avrebbero elementi uniti per fare un criterio com-