Pagina:Deledda - Canne al vento, Milano, 1913.djvu/210

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— Nulla di male, padrona mia. Solo che devo andare: è ora.

— E allora va in buon’ora.

Egli pensò un momento: gli pareva di dimenticare qualche cosa, come quando si sta per intraprendere un viaggio e ci si domanda se si è provvisti di tutto.

— Donna Noemi, comanda nulla?

— Nulla. Solo mi pare che tu stai male: sei malato? Sta qui, chiameremo il dottore: ti tremano le gambe.

— Devo andare.

— Efix, ascolta: non averti a male di quanto t’ho detto. È così, non posso, credi. Lo so che ti fa dispiacere, ma non posso. Non dir nulla a Ester. E va, se vuoi andare. Ma se ti senti male torna; ricordati che questa è casa tua.

Egli s’accomodò sulle spalle la bisaccia e uscì. Sugli scalini del portone scosse i piedi uno dopo l’altro per non portar via neppure la polvere della casa che abbandonava.