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Pagina:Deledda - Cattive compagnie, Milano, Treves, 1921.djvu/107

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OZIO.

Dopo tre giorni di libeccio rabbioso il mare si calmò e parve addormentarsi, stanco.

Il balcone al primo piano della graziosa casetta sul molo fu riaperto, e sul balcone riapparve la sedia di vimini imbottita di cuscini rossi, e sul rosso dei cuscini spiccò nuovamente la figura bruna e pallida della signorina di città, che faceva la cura dell’aria di mare contro l'anemia.

— Bella giornata, eh, oggi, signurì? — disse la moglie del marinaio del porto, passando sotto il balcone e sollevando la testa scarmigliata. — Oggi stai meglio, eh, signurina Barbara?

— Meglio, sì, grazie, — rispose la signorina Barbara, con voce un po’ rauca.

— Ringraziato sia Dio! — gridò la moglie del marinaio.

Senza muoversi Barbara guardava il vastis-