Pagina:Deledda - Cattive compagnie, Milano, Treves, 1921.djvu/97

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L'apparizione 87


— Se non comincia il padrone stesso, a rispettar la sua casa, chi gliela rispetta? Del resto, vale più il dito della mia serva che tutta la tua malizia, Juanne Pala! Oja è una santa. Se ha un difetto, anzi, è questo. Prega troppo. Digiuna continuamente e dice che vede i santi. Non apre mai la finestra. È buona massaia, ed io la terrò sempre con me. E se si sposa, il che è difficile, prenderò anche il marito al mio servizio. Ma Oja non guarderà mai un viso d’uomo.

— Ecco la donna che mi conviene, — pensò Juanne Pala. Ma si guardò bene dall’esprimere il suo pensiero.

Quando però giunsero al paese, invece di prendere la straducola che conduceva alla sua povera abitazione, egli seguì il suo compagno.

Voleva veder Oja; ma lo aspettava una delusione. La casa di ziu Pascale era chiusa, e invano il padrone battè cinque o sei volte alla porta, col calcio del fucile.

— La vostra santa è volata in cielo, — disse Juanne con ironia. — Addio.

E mentre l’altro arrossiva di stizza, egli si allontanò, ma dopo essersi ben guardato attorno.

Dietro la casa del Sotgiu si stendeva un cortile recinto di un muro assiepato; davanti