Pagina:Deledda - Cenere, Milano, 1929.djvu/106

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il deputato, sì. Poi venne la nonna, ieri notte, e disse a mio padre: Gesù perdonò alla Maddalena; ebbene, figlio mio, pensa che siamo nati per morire; pensa che al di là noi rechiamo con noi solo le buone azioni. Guarda come è desolata la tua casa; i topi vi fanno continuamente festa.

— E tuo padre?

— Andate via, — disse arrabbiandosi, — andate via subito; vergognatevi.

— Ed ora, — disse Bustianeddu il giorno appresso, — ora s’è immischiata anche zia Tatàna! Che sermone ha fatto! Ecco, — ha detto a mio padre, — figurati di prendere in casa un’amica. Prendila: ella è pentita, si emenderà. Se tu rifiuti chissà cosa avverrà di lei! Re Salomone aveva settanta amiche in casa sua ed era l’uomo più savio del mondo.

— E lui?

— Duro come la pietra; anzi disse che le amiche fecero perder la testa a Salomone.

Infatti il negoziante non si piegò mai; e la donna andò ad abitare dall’altra parte del paese, verso il convento ov’erano le scuole; rivestì il costume, ma un costume un po’ falsato, arricchito di nastri e di merletti, e dal quale si riconosceva subito la donna di fama equivoca. Il marito non perdonò, ed ella continuò la sua vita.

Anania la vide un giorno, e poi sempre, mentre si recava al ginnasio; ella abitava una casa nerastra, intorno alle cui finestre biancheggiava