Pagina:Deledda - Cenere, Milano, 1929.djvu/143

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Vorrei metterlo, ma i ragazzi ridono. E così tu parti, caro bambino? Dio ti accompagni e ti aiuti. Io non ho niente da regalarti!

— Ma vi pare, Maestro Pane?

— Il cuore non manca, ma il cuore non basta! Ebbene, io ti farò una scrivania quando sarai dottore: ho già il modello, vedi?

Cercò un catalogo di mobili, gelosamente nascosto sotto il banco, e fece vedere allo studente una splendida scrivania a colonnine e trafori.

— Ti pare impossibile? — disse, risentito, accorgendosi che Anania sorrideva. — Tu non conosci Maestro Pane! Io non ho mai lavorato mobili preziosi e fini perchè non avevo fondi, ma sarei buono....

— Lo credo, lo credo, maestro Pà! Ed io, quando sarò dottore e ricco, vi farò eseguire tutti i mobili del mio palazzo....

— Davvero? e quanti anni ci vorranno ancora?

— Eh, chi lo sa? Dieci, quindici....

— Troppo! Sarò in cielo, allora, nella bottega di San Giuseppe glorioso (nonostante lo scherzo si fece devotamente il segno della croce). E, dimmi, — riprese, fissando una pagina del catalogo, — cosa vuol dire mobili al-la-Lui-gi-de-ci-mo-quin-to?

— Era un re.... — cominciò Anania.

— Questo lo so, — rispose vivacemente Maestro Pane, con un malizioso sorriso sulla gran bocca sdentata, — era un re al quale piacevano le ragazzine....