Pagina:Deledda - Cenere, Milano, 1929.djvu/297

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— Per carità, non scrivermi, gioiello d’oro! Io non so leggere, lo sai, e non voglio far sapere a nessuno i fatti tuoi. Piuttosto mandami un segno. Senti, se ella non ti rifiuta mandami la rezetta avvolta in un fazzoletto bianco; se ti rifiuta, mandala avvolta in un fazzoletto di colore....

Egli promise di contentare la vecchia.

— Ma tu quando tornerai?

— Non so; fra non molto certamente, appena avrò aggiustato i miei affari.

Egli partì senza aver riveduto Olì; un’angoscia infinita l’opprimeva; il viaggio gli sembrava eterno, e sebbene un tenue filo di speranza lo guidasse, non avrebbe voluto arrivare mai a Nuoro.

— Ella mi ama, — pensava, — forse mi ama come nonna amava suo marito. La sua famiglia mi disprezzerà, mi caccerà; ma ella mi dirà: Ti aspetterò, ti amerò sempre.... Sì, ma che posso io prometterle? Oramai il mio avvenire è distrutto.

Un’ altra speranza inconfessabile, egli sentiva però in fondo al cuore: che Olì fuggisse ancora: egli non osava palesare a sè stesso questa speranza, ma la sentiva, la sentiva; e se ne vergognava, e ne calcolava tutta la viltà, ma non poteva scacciarla.... Nel momento in cui aveva gridato: « Vi ucciderò e mi ucciderò », era stato sincero, ma ora gli pareva che tutto fosse stato un orribile sogno; e nel rivedere la strada e i paesaggi che tre giorni prima aveva attra-