Pagina:Deledda - Cenere, Milano, 1929.djvu/303

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sacrificare la vita stessa, se occorre, per compiere il mio dovere.

«Margherita, che dirti altro? Mai come in questo momento ho sentito il bisogno di aprirti tutta l’anima mia, simile ad un mare in tempesta, e mai ho sentito mancarmi le parole come mi mancano in quest’ora decisiva della mia vita.

«La ragione stessa mi manca; ho ancora sulle labbra il profumo dei tuoi baci e tremo di passione e di angoscia.... Margherita, Margherita, la mia vita è nelle tue mani! Abbi pietà di me ed anche di te. Sii buona come io ti ho sempre sognata! Pensa che la vita è breve, e che la sola realtà della vita è l’amore, e che nessun uomo della terra ti amerà come ti amo e ti amerò io. Non calpestare la nostra felicità per i pregiudizi umani, i pregiudizi che gli uomini invidiosi inventarono per rendersi scambievolmente infelici. Tu sei buona, sei superiore: dimmi almeno una parola di speranza per l’avvenire.

«Ma che dico? Io divento pazzo; perdonami, e ricordati che, qualunque cosa accada, io sarò sempre tuo per l’eternità. Scrivimi subito....

«A.»



«19 settembre.


     «Anania,

«La tua lettera mi sembra un orrendo sogno. Anch’io non trovo parole per esprimermi. Vieni stanotte, alla solita ora, e decideremo assieme