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misterioso, il grido triste singhiozzava più lonlano, più lontano ancora. Allora i due fratellini di sventura, affondati fra l’erba e sdraiati sul musco delle roccie, si contentavano di interrogare il cuculo.
Zuanne era modesto; chiedeva soltanto:
Cuccu bellu agreste, |
e l’uccello rispondeva con sette gridi, mentre invece potevano esser le dieci. Ciò nonostante Anania slanciava le sue coraggiose domande:
Cuccu bellu’e mare |
— Cu-cu-cu-cu....
— Quattro anni, diavolo! Ti sposi presto! — canzonava Zuanne.
— Sta zitto, chè non ha sentito bene.
Cuccu bellu’e lizu |
Qualche volta il cuculo dava un numero ragionevole; e i due bimbi, nel silenzio immenso del luogo, interrotto solo dalla voce del me-