Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 57 — |
— Questo non impedisce che ora egli viva di elemosine e sia pieno di insetti, — rispose l’altro con disprezzo.
Allora zio Pera l’ortolano, che stava seduto accanto al fuoco col suo randello fra le ginocchia, recitò una canzonetta:
Onzi pessone bia |
Il contadino si toccò istintivamente il colletto e tutti risero. Anche il contadino rise, si calmò ed anzi fece portare da casa sua un bottiglione di vino.
Anania e Bustianeddu, seduti in un angolo, sulle sanse calde, si divertivano nell’udire i discorsi dei grandi: e quando arrivò Efes, come sempre ubriaco, barcollante, vestito d’un vecchio abito da caccia del signor Carboni, Bustianeddu gli andò incontro e gli cantò la canzonetta di zio Pera.
Onzi pessone bia.... |
Efes lo guardò coi suoi occhi vitrei, rotondi e sporgenti, e mentre sulle sue guancie gialle e cascanti passava come un brivido di disgusto, la sua mano palpava il lurido collo della giacca abbottonata.
- ↑ Ogni persona viva — Porta pidocchi. — E tu che lo stai dicendo — Ce ne hai uno che cammina — Sul colletto.