Pagina:Deledda - Colombi e sparvieri, Milano, 1912.djvu/135

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Zia Martina si sollevò, con lo sette piccole brage spente nel cavo della mano.

— Ti ha chiuso in camera sua.

— No, no.... che dite? Egli è un uomo onesto! — gridò allora Margherita, sollevando il viso lagrimoso. — Egli mi rispetta come una figlia di sette anni....

— Che hai avuto, allora? Bisogna bene che tu me lo dica, per fare lo scongiuro; e se no va e impiccati....

Intanto zia Martina gettava ad una ad una le brage spente entro il bicchiere guardandolo attraverso la luce: l’acqua diventava torbida e grigia e i piccoli carboni risalivano a galla: lo spavento dunque doveva essere stato forte.

— Ebbene, ecco, — singhiozzò Margherita. — egli mi ha fatto vedere uno spirito....

Columba sorrise, Banna rise, la cucitrice si fece ironicamente il segno della croce; ma tutte e tre nonostante la loro apparente incredulità sentirono un brivido. La serva riprese:

— Voi non credete, eppure è vero, come è vero che siamo qui. Egli stava al buio nel suo studio, oggi.... poco fa.... Mi chiama; io entro all’improvviso, sorelle mie care, e vedo lui tutto nero davanti ad una lanterna rossa, e in fondo alla stanza un fantasma bianco.... Non so altro, sorelle mie.... son corsa via urlando, senza sangue nelle vene.... sono corsa da voi, zia Martina mia....

— Ma perchè ti ha fatto questo?

— Non lo so.... non lo so.... Forse perchè non vuole che io creda negli spiriti, nè in Dio nè in Cristo. Egli diceva ieri che gli spiriti non esistono e che se lui vuole può farmi credere d’aver veduto uno spirito mentre non è vero....

— E allora sarà così, mammelucca! — disse zia Martina, guardando sempre il bicchiere en-