Pagina:Deledda - Colombi e sparvieri, Milano, 1912.djvu/222

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— Come, se ne va già? — disse Jorgj spaventato.

Il dottore prese con ambe le mani lo sgabello, lo sollevò, lo rimise accanto a lei.

— Si rimetta a sedere, la prego, ottima signorina! La sua presenza è l’unico farmaco per il mio cliente. Una canaglia, sa; la sua malattia è tutta una finzione; ma uno di questi giorni lo vedremo alzarsi e andarsene a spasso. Ma si metta a sedere, lei; crede forse di crescere?

E curvo batteva forte la mano sullo sgabello.

— Oh, magari! — disse Mariana andando a sedersi sulla cassa e mettendo in mostra i suoi piccoli piedi lucenti. — Ecco una cosa che la scienza dovrebbe inventare. Quanta gente farebbe felice!

— Se tutti fossero alti, lei sarebbe la prima a domandare il contrario!

Schopenhauer....

— Mi lasci in pace col suo Schopenhauer!

— Ma io volevo dire che egli sbaglia quando afferma che le donne alte piacciono agli uomini di bassa statura mentre le donne piccole....

— Piacciono agli uomini alti e anche a quelli di bassa statura! Purchè siano belle come lei!

— Grazie! — ella disse inchinandosi esageratamente.

Egli rise soddisfatto della sua galanteria e Mariana non sdegnò di civettare allegramente con lui. Jorgj diventò geloso. Gli pareva che quei due si dimenticassero di lui, ed egli a sua volta stanco e triste chiuse gli occhi e vide la figurina di Pretu avanzarsi dal fondo della stamberga, avvicinarsi al letto, curvarsi su lui.

— Se domanda della caffettiera dille che l’hai portata dallo stagnino....

Ma il dottore diede una formidabile bastonata ai piedi del letto gridando: