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non si porta via Columba: altrimenti ha paura che essa faccia ancora all’amore con voi.... Oh, ecco, grazie a Dio, il caffè è fatto e l’uovo cotto. Adesso preparo tutto qui, e poi guardiamo se viene il prete....
Per quanto si sforzasse a parer tranquillo, il malato tremava. Cento domande gli salivano alle labbra, ma si frenava e taceva perchè desiderava che il servetto lo credesse indifferente a tutto, e come tale lo descrivesse a chi domandava notizie di lui.
Malamente, sollevando appena la testa, poichè se si alzava a sedere orribili vertigini lo coglievano, sorbì l’uovo dal guscio e il caffè dalla rozza scodella dove Pretu l’aveva versato, indi si passò uno straccio bagnato sul viso e sulle mani e cominciò a pulirsi le unghie. Quest’ultima operazione faceva ogni volta sorridere il servetto, che per conto suo non ricordava di aversi mai tagliato le unghie anche perchè esse non crescevano mai: egli però compativa il suo padrone che aveva tempo da perdere ed era un po’ stravagante.
Con una forza ed un’agilità straordinarie spostò alcune pietre che ingombravano un angolo della stamberga, finì di ripulire, si caricò sull’omero la brocca più grossa di lui e andò a riempirla alla fontana; e alle donne che cominciarono a interrogarlo disse che il prete doveva visitare il malato. In un attimo la notizia si sparse per il paese e vi destò grande sorpresa.
Quando Pretu rientrò, il parroco non era ancora arrivato; Giorgio però sembrava più tranquillo e leggeva un libriccino nero che teneva sempre sotto il guanciale.
— Ho guardato per tutte le strade, — disse il ragazzo deponendo la brocca, — ma il prete non si vede. Io tornerò a mezzogiorno, e se lui
Deledda, Colombi e sparvieri. | 2 |