Pagina:Deledda - Cosima, Milano, Treves, 1937.djvu/231

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note 181


uscì un romanzo con quel titolo, di una scrittrice veneta in corrispondenza con la D., Umbertina di Chamery. La D. se ne crucciò; ma a torto, ché il nuovo titolo era assai più significativo e calzante. Uscì alla fine del 1896 a Torino, coi tipi dello Speirani, con una dedica ad Alfredo Niceforo e a Paolo Orano.


Pag. 131.

Un colono del Continente. Un antico ex-coatto rimasto volontariamente nel suo luogo di esilio. Un personaggio con funzione quasi di protagonista, che molto gli somiglia, sarà Efix (Efisio) il servo tutto devoto alle figlie del padrone da lui ucciso in Canne al vento. Il vero nome era Arcangelo e proveniva dalla Calabria.


Pag. 168.

La prima persona che vide. «Viso fresco, capelli castani ondulati, occhi pieni di gioia furbesca ma schietta». Vedi tale incontro voltato in romanzesco ne Il paese del vento. Nella realtà, Palmiro Madesani, «continentale» in età allora di 35 anni. Le sarà presentato qualche giorno dopo l’arrivo a Cagliari, alla fine d’ottobre del 1899, in teatro, dal prof. Luigi Falchi. Si fidanzarono ai primi del novembre successivo e sposarono ai primi di gennaio del 1900. Fidanzamento e matrimonio sono narrati in modo assai vicino al vero ne Il paese del vento. Si stabilirono a Roma nel marzo dello stesso anno. Di quel tempo è un breve «poema» in otto componimenti in versi dei quali fu pubblicato solo il penultimo nella «Piccola rivista», Cagliari, 12 marzo 1900, col titolo A Palmiro (dalla Luna di miele di prossima pubblicazione). [Comprende: I fidanzati e La partenza dopo le nozze; L’aurora; Le ricordanze; Ancora le ricordanze; Il presente; La pineta e Verso l’ignoto, sciolti]. Sul fidanzamento vedi anche la lettera-prefazione alla traduzione tedesca di Tentazioni di E. Muller Roder, Ed. Bibliot. Univ., Lipsia, 1903. Sui versi, in genere, della D. vedi Stanis Ruinas in «Giornale di Genova» del 20 febbraio 1925 e in Scrittori di Sardegna, Ed. Campielli 1928, e Adolfo Faggi in Il paesaggio in Sardegna in «Marzocco» del 22 gennaio 1928; e particolarmente la recente pubblicazione di Antonio Scano: G. D., la piccola poetessa: estratto dalla «Cultura moderna», N. 1 del 1937, Vallardi, Milano. Ma delle sue poesie d’amore la D. non voleva sentirne parlare.