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Pagina:Deledda - Elias Portolu, Milano, 1920.djvu/131

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Intanto la notizia del suo miglioramento, portata in giro da zia Annedda, tolse dall’anima della famiglia e dei pochi invitati (tutti parenti degli sposi) l’ombra che il malore di Elias vi gettava. Il più lieto fu naturalmente zio Portolu.

— San Francesco sia lodato, — disse, balzando in piedi. — Se il mio figliuolino moriva io non gli sarei sopravvissuto. Andiamo a vederlo, a tenergli compagnia, andiamo.

Per la tristezza egli non aveva neppure bevuto, e neppure aveva rifatto le quattro treccioline dei suoi capelli; ma era pulito, con gli scarponi unti di sego, il costume nuovo fiammante. Solo Maddalena parve restar indifferente, con le larghe palpebre di Madonna abbassate con rassegnazione: ella sedeva accanto allo sposo, nel cortiletto, e parlava poco, guardandosi gli anelli e spesso cambiandoli da un dito all’altro. Pietro era felice; aveva il volto raso, gli occhi lucenti, le labbra rosse; e nella sua veste da sposo, col candido colletto della camicia trapuntato e con le punte rivoltate sul corpetto di velluto turchino, sembrava quasi bello.

— Andiamo, andiamo, — diceva zio Portolu, smanioso di rivedere Elias. E appena aperto