Pagina:Deledda - Elias Portolu, Milano, 1920.djvu/147

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vuoi ritirarti, ritirati pure. Ma ricordati quello che ti ho detto: meglio essere uomo del mondo abile al bene, che uomo del Signore portato al male. Addio, abbiti cura.

Elias rimase triste, ma calmo; gli pareva anzi di sentirsi forte, e di vergognarsi della sua passata debolezza.

— Il vecchio cinghiale ha ragione: bisogna esser uomini, — pensava, — bisogna essere aquile e non tordi. Voglio esser forte: buon cristiano; sì, ma forte — E per parecchi giorni si sentì triste, ma non disperato, e fece di tutto per levarsi di testa le idee melanconiche.

L’autunno era straordinariamente mite e dolce nella tanca. Il cielo s’era rasserenato, assumendo quella dolcezza tenera, inesprimibile, del cielo dell’autunno sardo. Negli orizzonti lontani, negli sfondi un po’ lattiginosi, pareva ci fosse il mare; in certe sere l’orizzonte diventava tutto d’un roseo latteo madreperlaceo, con qualche nuvola d’un azzurro pallido che sembrava una vela navigante. Sulle chiarità del cielo il bosco si disegnava con una tinta cupa e umida: le foglie non cadevano che dai cespugli, ma qualche quercia, smarrita nella vastità della tanca, comin-