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Pagina:Deledda - Elias Portolu, Milano, 1920.djvu/16

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— Poi c’era un monsignore anche, — riprese Elias, — un riccone che aveva nel libretto tante migliaia di lire.

— Anche un monsignore!... — esclamò Mattia meravigliato.

Pietro lo guardò ridendo e volle fare il disinvolto, sebbene si meravigliasse anche lui.

— Ebbene, un monsignore? Oh che i monsignori non sono uomini come gli altri? La prigione è fatta per gli uomini.

— Perchè c’era quello lì?

— Ma.... pare perchè voleva che si mandasse via il Re e si mettesse per Re il Papa. Altri però dicevano che anche lui era in carcere per affari di denaro. Era un uomo alto coi capelli bianchi come la neve; leggeva sempre. Un altro venne a morire, e lasciò ai detenuti tutto il denaro che aveva nel libretto. Volevano darmi cinque lire; io però le rifiutai. Un Sardo non vuole elemosine.

— Stupido! io le avrei prese! — gridò Mattia. — Mi sarei preso una sbornia solenne alla salute del morto.

— È proibito, — rispose Elias; e stette un momento in silenzio, assorto in vaghi ricordi, poi esclamò: — Gesù! Gesù! Quanta gente c’era, d’ogni qualità! C’era con me un altro