Pagina:Deledda - Elias Portolu, Milano, 1920.djvu/90

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— Oh! — diss’egli scrollando il capo.

— L’anno venturo condurrai in groppa al tuo cavallo la tua sposa....

— La mia sposa?

— Sì, Paska. Allora sarai contento.

— E tu non sarai contenta?

— Oh, io sarò morta...

— Morta!... Maddalena!

— Morta.... alla vita.... all’amore, voglio dire....

Non solo la sua voce tremava, ma tremava anche la sua mano, posata sulla cintura di Elias, e tutta la sua persona abbandonata sulle spalle di lui. Anche lui vibrò tutto come una corda spezzata, e un’ombra gli velò gli occhi: era la stessa angoscia, la stessa ebbrezza del sogno.

— Maddalena... — mormorò, stringendole la mano; ma tosto s’irrigidì, e disse a voce alta: — mi pareva che tu cadessi; sta dritta, sta in equilibrio.

Nell’anima gli risuonavano forti, insistenti le parole di prete Porcheddu; e il suo voto non gli usciva di mente.

“Sta tranquillo, Pietro, fratello mio; anche se ella venisse a gettarmisi fra le braccia, lo la respingerei.„

Nuoro era vicina, lassù, dietro l’orlo della